L’adolescenza è un periodo di grande crescita fisica, sviluppo psicologico e cambiamento delle relazioni sociali, con notevoli ripercussioni sulla salute.1 L’inclusione degli adolescenti nella “Strategia globale per la salute delle donne, dei bambini e degli adolescenti” e il “Countdown to 2030” – programmi dell’Organizzazione mondiale della sanità che hanno come obiettivo il miglioramento della salute di donne e bambini, contribuendo a porre questi aspetti come priorità delle agende politiche dei vari Paesi – hanno rafforzato l’importanza di monitorare la salute degli adolescenti. Tuttavia, a oggi, i progressi a livello globale sono stati lenti e gli adolescenti rimangono una fascia d’età trascurata per quanto riguarda la ricerca della copertura sanitaria universale.2,3 In questo contesto, sebbene la presenza di studi multicentrici internazionali – come l’indagine Health Behaviour in School-aged Children (HBSC),4 che dal 1983 raccoglie dati autoriferiti sulla salute e il benessere degli adolescenti in Europa e in Nord America – la scarsità e la qualità dei dati sugli adolescenti, specifici per Paese, disaggregati per sesso ed età, resta ancora un ostacolo importante.3 Questo vale anche nell’eterogeneo contesto europeo, nel quale la diversità tra Paesi richiede dati dettagliati per valutare l’onere specifico delle malattie.5 Ciò può contribuire a comprendere sia la disabilità sia la mortalità dovute alle malattie non trasmissibili, che sono state ben documentate nella popolazione adulta, ma per le quali ci sono ancora lacune nei dati relativi agli adolescenti. In questo contesto, le stime del Global Burden of Diseases, Injuries, and Risk Factors Study 2019 (GBD 2019) svolgono un ruolo importante, consentendo confronti tra Paesi, per sesso, fasce d’età, cause di malattia e nel tempo, attraverso la standardizzazione dei dati e dei metodi.6 Recentemente, utilizzando le stime GBD 2019, abbiamo descritto la mortalità, gli anni di vita persi (YLL) per mortalità prematura, gli anni vissuti con disabilità (YLD) e gli anni di vita aggiustati per la disabilità (DALY) dovute alle malattie non trasmissibili negli adolescenti di 10-24 anni, disaggregati per tre gruppi di età (10-14, 15-19 e 20-24 anni) e per sesso, in tutti gli Stati membri dell’Unione europea (UE) dal 1990 al 2019 (figura 1).5

È stata scelta l’UE, perché gli Stati membri presentano complessivamente livelli economici elevati, una qualità relativamente alta dei servizi sanitari, ma allo stesso tempo differenze nella governance, nella priorità delle politiche e degli investimenti per la salute pubblica, eterogeneità nei sistemi di raccolta dei dati e dati limitati sul carico di malattie non trasmissibili negli adolescenti. In linea con la letteratura, è stato definito “adolescente” una persona di età compresa tra i 10 e i 24 anni, per avere una definizione più ampia, capace di rappresentare più accuratamente lo sviluppo biologico, sociale e neurocognitivo e di facilitare investimenti estesi in una gamma più ampia di contesti.1 Dai risultati è emerso che, nel 2019, le malattie non trasmissibili rappresentavano l’86,4% (intervallo di incertezza - UI95% 83,5%;88,8%) dei YLD totali e il 38,8% (UI95% 37,4%;39,8%) dei decessi totali negli adolescenti di 10-24 anni... Accedi per continuare la lettura

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