Da più di vent’anni, il progetto collaborativo Euro-Peristat (www.europeristat.com), coordinato dall’istituto di ricerca francese Institut national de la santé et de la recherche médicale (INSERM), pubblica rapporti periodici sulla salute perinatale in Europa. Oltre alla dimensione europea, allargatasi dagli iniziali 15 Paesi agli attuali 31, e alla collaborazione di un gruppo internazionale e multidisciplinare di clinici, epidemiologi e statistici, i punti di forza di questo progetto sono: 1. l’utilizzo di statistiche correnti, ancora poco sfruttate in molti Paesi; 2. l’approccio area-based o di popolazione; 3. l’iniziale scelta rigorosa, mediante un processo di consenso Delphi1 degli indicatori di salute perinatale (10 essenziali, 20 raccomandati e 5 suggeriti per sviluppo futuro), accompagnati da definizioni operative e da identificazione precisa degli ambiti di applicazione e delle variabili di stratificazione.Sotto il profilo metodologico, questi due ultimi punti permettono la produzione di dati confrontabili tra i diversi Paesi, con la possibilità per ognuno di valutare i propri risultati in un’ottica comparativa e identificare le aree suscettibili di miglioramento.L’ultima edizione del rapporto, pubblicato nel novembre 2022 e scaricabile dal sito, presenta i dati dal 2015 al 2019 per 9 indicatori essenziali:

3 relativi alla mortalità: natimortalità, mortalità neonatale e infantile; 2 alle caratteristiche neonatali: peso alla nascita, età gestazionale (EG); 3 alle caratteristiche materne: età al parto, parità, gravidanza multipla; 1 per la valutazione delle pratiche cliniche: modalità del parto.

Non viene riportata la mortalità materna, indicatore essenziale la cui stima richiede, però, l’integrazione dei dati correnti con un’indagine confidenziale ad hoc.A differenza delle edizioni precedenti, per le 26 variabili necessarie alla creazione degli indicatori sono stati utilizzati in via sperimentale dati individuali; tuttavia, le tabelle che riportano i dati aggregati per la pubblicazione sono state generate autonomamente da ogni Paese attraverso un software e un programma condivisi.2Per la prima volta, questo rapporto presenta, oltre ai classici grafici a barre per il benchmarking trasversale tra i Paesi, gli andamenti annuali degli indicatori: un’innovazione importante per valutare l’evoluzione della salute perinatale nel tempo, anche in rapporto a cambiamenti nelle caratteristiche delle popolazioni e a eventuali interventi di sanità pubblica.Nel complesso, il rapporto mette in luce alcune novità positive e altre meno favorevoli... Accedi per continuare la lettura

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