Riconoscere l’identità degli epidemiologi e il loro ruolo in una società in evoluzione è sempre stato un compito difficile; quello che è certo è che le priorità di ricerca degli epidemiologi hanno sempre rispecchiato le esigenze della società del loro tempo.Quando, a inizio 2022, Luca De Fiore, Direttore responsabile de Il Pensiero Scientifico Editore, ci ha invitati a curare un numero della rivista Recenti Progressi in Medicina1 non eravamo ancora completamente consapevoli di essere parte della generazione Y o, detta più comunemente, dei millennial. Per fare chiarezza, nella figura 1 sono rappresentati gli anni di riferimento e i nomi delle generazioni. Poi, però, la nostra riflessione è partita proprio da qui e con una breve survey abbiamo cercato di proporre un identikit dell’epidemiologo millennial. La survey ci ha descritto un epidemiologo molto formato, molto appassionato al proprio lavoro, ma spesso poco soddisfatto della propria posizione lavorativa.2 Siamo sicuramente la generazione che più di tutte si ritrova oggi a cavallo tra il presente e il futuro di questa disciplina e, forse per questo, proprio a noi è stato chiesto di ragionare e scrivere degli argomenti di cui ci stiamo occupando, di raccogliere riflessioni sui temi che più ci premono e di riflettere su quello di cui i giovani (e non più giovani, ma ancora un po’ giovani) epidemiologi e ricercatori di sanità pubblica si stanno occupando.3 

È iniziato, a questo punto, un ricco confronto che ci ha portati a constatare che alle sfide ereditate dagli epidemiologi boomer – come la lotta alle disuguaglianze, il contrasto al cambiamento climatico da affrontare in chiave one-health e la sostenibilità di un sistema sanitario universalistico, su cui siamo molto impegnati – se ne sono affiancate di nuove... Accedi per continuare la lettura

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