Della variante Omicron sappiamo ancora poco; ci sono stime su casistiche non ancora consolidate e probabilmente, come fu per la variante delta, la realtà apparirà almeno un po' diversa dalle previsioni. Per altro è "darwinianamente" ipotizzabile che le varianti che diventeranno più frequenti siano le più contagiose e le meno virulente. Se Infatti due agenti infettivi hanno diversa capacità di espansione è logico che dopo un certo periodo quello che ha maggiore espansività prevalga sull'altro. E poi se un microorganismo provoca l'estinzione o il confinamento del soggetto infettato e l'altro invece lo lascia circolare senza problemi, è logico che questo a lungo andare prevarrà sul primo. Quindi è prevedibile che le nuove varianti siano più contagiose delle precedenti e inducano patologie meno severe di queste.

Ma anche se è probabile che tra qualche settimana in Italia la variante Omicron sarà diffusa o addirittura prevalente, ancora per qualche giorno di sicuro rimarrà del tutto minoritaria. Per questa ragione è necessario leggere l'andamento attuale dei contagi prescindendo dal dare la colpa alla variante Omicron. Se i contagi aumentano è perché abbiamo ridotto le misure cautelari personali e perché abbiamo ritenuto opportuno riaprire le attività che producono assembramenti.

Sicuramente è stata una scelta opportuna limitare l'accesso ai luoghi dove si svolgono attività pubbliche ai soli possessori di Green Pass escludendo anche in seconda battuta coloro che lo avevano solo grazie ad un tampone negativo. Il Green Pass, e ancor più il Super Green Pass,  sicuramente diminuiscono il rischio del diffondersi dei contagi, ma non lo annullano. Paradossalmente potrebbe addirittura esser capitato che il Green Pass abbia dato ad alcuni la falsa sicurezza di non esser contagiabili portandoli all'abbandono della mascherina, del distanziamento, dell'igiene della mani e frequentando senza precauzioni degli ambienti a rischio.

Chi lavora per effettuare il Contact Tracing (cioè il tracciamento dei casi per individuare i loro possibili contatti) segnala oltre tutto che crescono di molto i casi al di fuori delle filiere dei contatti identificabili per cui si può pensare ad una circolazione del virus tale da esser capace di indurre molti contagi ambientali difficilmente definibili. Allora, almeno per il momento, non introduciamo per l'aumento dei contagi una colpevolizzazione della sola variante Omicron; i contagi in questi giorni stanno aumentando perché noi non facciamo abbastanza attenzione a non offrire occasioni favorevoli al virus perché agisca come lui desidera senza frapporgli sufficienti ostacoli.

Un altro aspetto di cui potrebbe essere invece colpevole la Omicron è quello di diffondere la sensazione, forsanche vera, che il virus sarà più contagioso ma meno pericoloso. Se ad esempio facesse raddoppiare i contagi riducendo di un terzo la letalità i decessi comunque aumenterebbero: se ad esempio da 150.000 contagi e 600 morti settimanali si passasse a 300.000 contagi i decessi sarebbero 800 ( 600*2* 2/3). Lo stesso avverrebbe per i ricoveri ospedalieri e per i ricoveri in terapia intensiva creando gravi problemi di sostenibilità al servizio sanitario.

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Questo è l'andamento dei casi al 18 dicembre: costruendo un modello di ciclotrend esponenziale sui casi osservati dal 21 novembre al 5 dicembre si nota sino a metà mese un successivo andamento aderente al modello (prescindendo dal dato del 9 dicembre, giornata successiva al ponte dell'Immacolata) cui seguono due giornate in chiara crescita. Se guardiamo anche l'andamento dell'indice di replicazione diagnostica constatiamo l'accelerazione avvenuta negli ultimi due giorni dopo la riduzione dovuta appunto ai giorni festivi in cui sono stati fatti meno tamponi e quindi individuati meno asintomatici o paucisintomatici. (la data cui si riferisce l'RDt è la data di mezzo dell'ultima settimana su cui viene calcolato rispetto alla precedente; qui l'ultimo valore si riferisce alla settimana dal 12 al 18 dicembre).

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Fa un po' specie che il report dell'ISS diffuso il 17 dicembre dia un valore dell'Rt pari a 1,13 quando invece il valore dell'RDt, indicatore solitamente coerente, calcolato nella stessa giornata risulta pari a 1,40.

Perciò è opportuno fare un invito sia ai singoli che alle istituzioni: non aspettiamo la crescita dei casi dovuti alla maggior contagiosità della Omicron che non sappiamo quando accadrà, non aspettiamo neppure che i casi senza la Omicron diventino ingestibili! Siamo in prossimità delle feste natalizie e di Capodanno; ricordiamoci che l'anno scorso queste feste sono state un forte moltiplicatore di contagi. Prestiamo attenzione facendo shopping, facciamo attenzione radunandoci per festeggiare Natale e Capodanno, facciamo attenzione nei luoghi di vacanza, in montagna per sciare o altrove per riposarsi! Insomma facciamo attenzione e magari disdiciamo le feste pubbliche in piazza o le iniziative che inevitabilmente portano ad un aumento dei contagi.

Ricordiamoci, come anche sollecita l'ECDC in un comunicato ripreso e pubblicato dall'AIE (https://epiprev.it/notizie/la-valutazione-e-le-raccomandazioni-dellecdc-sulla-variante-omicron) che dobbiamo far uso di mascherine, non dobbiamo dimenticare di mantenere i distanziamenti, dobbiamo aerare gli ambienti, dobbiamo pulirci frequentemente le mani, e seguire tutti gli altri comportamenti che ormai da mesi e mesi ci vengono consigliati.

Insomma facciamo festa, ma innanzitutto cerchiamo di "far la festa" al virus, non certo nel senso di renderlo vittorioso bensì di eliminarlo il più possibile dai nostri percorsi.

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