“A code red for humanity”

L’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) delle Nazioni Unite ha pubblicato il Sesto rapporto sulle basi fisico-scientifiche dei cambiamenti climatici (Sixth Assessment Report AR6)1 mentre assistiamo a un intensificarsi di effetti devastanti: le inondazioni nel Nord Europa, il caldo estremo in Canada e in Europa, gli incendi in vaste aree del pianeta, tutti segni inequivocabili dei cambiamenti climatici in atto. A quasi trent’anni dal primo, il nuovo rapporto dell’IPCC definisce il riscaldamento del pianeta inequivocabilmente responsabilità dell’attività umana e i cambiamenti climatici in fase di accelerazione e diffusi a tutte le aree del pianeta, lo scioglimento della calotta artica e dei ghiacciai, la perdita di carbonio dal permasfrost, l’aumento del livello del mare e l’acidificazione come ormai irreversibili. Ma la rilevanza del rapporto IPCC non sta tanto nella sintesi aggiornata e basata su modellistiche sempre più sofisticate degli effetti dei cambiamenti climatici, quanto sulle possibili soluzioni che vengono prospettate dagli scienziati, e che dovrebbero fornire le basi di discussione per la prossima conferenza per il clima COP26 di Glasgow, co-organizzata da Regno Unito e Italia, in cui 197 Paesi saranno chiamati a rivedere i propri obiettivi di decarbonizzazione.Siamo tra le ultime generazioni ancora in grado di compiere azioni (necessariamente drastiche) per limitare gli impatti più gravi del cambiamento climatico. L’esperienza della pandemia di COVID-19 dovrebbe servire come esempio: eventi eccezionali richiedono l’adozione di misure eccezionali. Mentre si cerca di sconfiggere la pandemia, le emissioni di carbonio continuano ad aumentare, mettendo a rischio l’opportunità di una transizione verso un futuro sostenibile: i temi climatici, che rappresentano l’altra minaccia altrettanto grave e urgente, devono essere la priorità nell’agenda globale.

Lo stato del clima: conferme e nuove evidenze Il riscaldamento del pianeta

Le emissioni di gas serra provenienti dalle attività antropiche sono responsabili di un incremento della temperatura di circa 1,1°C rispetto al periodo 1850-1900, con aumenti maggiori sulla terraferma (1,59°C) rispetto all’oceano (0,88°C)... Accedi per continuare la lettura

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