Abstract

With 110,979 inhabitants at the last census (2013), Tuzla is Bosnia and Herzegovina 3rd largest city and one of its main industrial centres, at the heart of a coal-mining area. Coal created a complex situation of environmental contamination and health concerns. Since the 1960s, lignite from nearby mines supplied the country largest thermal power plant, the Tuzla Thermal Power Plant (TPP), owned by the state-owned Elektroprivreda Bosne i Hercegovine (EBiH). The plant and several combustion ash dumps are located at the edge of town, close to residential areas. However, the public health institutions claim not to have the means to monitor the health status of the exposed population. The only in-depth research so far is the one authored by Professor Nurka Pranjic, of the Department of Occupational and Environmental Health of the Faculty of Medicine at Tuzla University, and sponsored by the Centre for Ecology and Energy, an NGO. The study found a statistically significant association between health disorders and long-term exposure to heavy metals near the Thermal Power Plant and slag landfills, measured heavy metal contents in various environmental and biological samples.

Riassunto

Con 110.979 abitanti all’ultimo censimento (2013), Tuzla è la terza città della Bosnia-Erzegovina e uno dei suoi principali centri industriali al centro di una zona carbonifera. Il carbone ha creato una complessa situazione di allarme ambientale e sanitario. Dagli anni Sessanta, la lignite delle vicine miniere alimenta la più grande centrale termica del Paese, la Tuzla Thermal Power Plant (TPP), di proprietà della statale Elektroprivreda Bosne i Hercegovine (EBiH). La centrale e gli invasi artificiali in cui sono scaricate le ceneri della combustione si trovano ai bordi della città, in prossimità di zone abitate. Tuttavia, le strutture di sanità pubblica affermano di non avere i mezzi per monitorare lo stato di salute della popolazione esposta. La sola ricerca nota finora è quella promossa dal Centro per l’ecologia e l’energia, una ONG, e condotta dalla professoressa Nurka Pranjic, del Dipartimento di salute occupazionale e ambientale della Facoltà di medicina dell’Università di Tuzla. Lo studio ha trovato un’associazione statisticamente significativa tra gli impatti negativi sulla salute e l’esposizione a lungo termine ai metalli pesanti dispersi in prossimità della centrale termica e delle discariche di scorie, il contenuto di metalli pesanti misurato in vari campioni ambientali e biologici.

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