Aggiornamento al 6 gennaio 2022

Non è nota a tutti la frequenza di contagi nella popolazione per classi di età e soprattutto come queste frequenze si sono modificate durante i mesi dell'epidemia; per illustrare le differenze si sono scelte alcune date caratteristiche corrispondenti ai giorni di massima e di minima incidenza qui di seguito indicati:

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Questi i dati del totale dei due generi per classi decennali di età ricavati dai file rilasciati in internet da Epicentro/ISS. I dati originali sono frequenze cumulative dall'inizio pandemia e quindi i casi di un giorno sono le differenze con il dato cumulativo del giorno precedente. Non si sono considerati i pochissimi casi di età sconosciuta.

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Un primo modo con cui si possono presentare gli andamenti è quello di calcolare nelle giornate indicate la percentuale di casi per classi di età; questa modalità permette di prescindere dall'andamento globale dell'incidenza, ma ignora le differenze del numero di persone appartenenti alle diverse classi di età. Il grafico che ne deriva è il seguente:

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E' quindi preferibile calcolare prima le incidenze per classi di età e poi ottenere i rapporti tra l'incidenza per età e l'incidenza globale della popolazione nelle differenti date. Il grafico non è molto differente dal precedente, ma ha il vantaggio di non dipendere dal numero di persone per classi di età.

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Si nota una sostanziale stabilità dei valori nelle classi intermedie mentre nella prima classe 0-9 vi è una crescita sino ad ottobre e poi una diminuzione, nella classe 10-19 una crescita sino al luglio e poi una stabilità. Più movimentato l'andamento della classe 20-29 con un picco molto accentuato in corrispondenza dell'estate ed un altro nei giorni prima di Natale. Infine le classi dai 60 anni in su mostrano tutte una diminuzione con alcuni minimi in estate.

Concentrando l’attenzione sugli ultimi giorni di dicembre 2021 si può notare che le principali differenze osservate durante il periodo di festività sono state una diminuzione dei contagi nei soggetti più giovani e nei soggetti più anziani ed invece una crescita nelle classi 20-39 anni.

Ciò che potrebbe aver influito sulle differenze tra le classi di età sembrano soprattutto i comportamenti, oltre naturalmente alla distribuzione delle percentuali di vaccinati. Quest'ultimo fattore può essere la spiegazione della diminuzione dei ricoveri dai 60 anni in su che sono persone che hanno per primi potuto beneficiare di una dose booster del vaccino. Anche il numero di tamponi richiesti per poter usufruire di determinati servizi può aver fatto emergere diversamente casi di soggetti asintomatici inconsapevoli della loro positività.

Non sembra, invece, da questi dati, che si possa attribuire alle varianti del virus una differenza di contagiosità determinante per classi di età (mentre ad esempio si diceva che la variante Delta contagiava maggiormente l'infanzia).

In conclusione però non si può ritenere che questa sia una epidemia degli anziani dato che i giovani mostrano, anche per una minor copertura vaccinale, dei valori di incidenza superiori. Si avrebbe un diverso quadro analizzando gli esiti più gravi e i decessi, ma in questa nota si è voluto focalizzare l’attenzione sui contagi, che comunque sono ciò che condiziona l'andamento della pandemia e conseguentemente anche di tutte le situazioni che ne derivano.

Una conseguenza di questa relativa stabilità delle frequenze di contagi nel tempo, almeno limitatamente al 2021, è la validità di alcune analisi di trend che vengono compiute su dati di cui non si possiede la variabile dell'età; anche gli indici grezzi non dovrebbero risultare particolarmente distorti a causa delle differenze nel tempo dei tassi di contagiosità.

Aggiornamento al 6 gennaio 2022

Questo post, scritto a fine dicembre, non ha potuto essere subito pubblicato per cui si ritiene opportuno aggiungere a dati dal 30 dicembre 2021 al 6 gennaio 2022:

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Ed anche il grafico con le incidenze relative:

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Si osserva una diminuzione dell'incidenza relativa nella classe 0-9 ed una crescita nei giorni di fine dicembre nella classe 20-29 e nella classe 50-59. Si può comunque considerare che tranne che nella classe 0-9 l'incidenza relativa sia stata stabile nonostante l'incidenza assoluta sia aumentata notevolmente. Di seguito si riportano le frequenze per età come ricavabili dai files pubblicati in Internet da Epicentro (ISS):

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Si osservi che i totali non corrispondono esattamente alle frequenze rilasciate ogni sera dal Ministero della Salute. Infatti queste ultime sono ricavate dai dati aggregati comunicati dalle Regioni, mentre i dati della tabella sono calcolati dai records individuali relativi a ciascun positivo diagnosticato. Queste differenze non dovrebbero comunque incidere sulle distribuzioni relative tra classi di età.

(testo completato 11 gennaio 2022)

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