Riassunto

Uno dei pilastri del processo di revisione della spesa pubblica è costituito dalla razionalizzazione dei servizi del SSN, dove la cosiddetta "chiusura dei piccoli ospedali", ossia l'accorpamento di ospedali o unità operative, riveste un ruolo di notevole importanza. Una misura innescata dalla scarsità di risorse economiche, di cui tuttavia non sono state ancora analizzate le possibili ricadute sulla salute della popolazione.

Eppure, un metodo per compiere tale valutazione esiste: la letteratura scientifica infatti fornisce diverse prove del fatto che in alcuni casi quanti più interventi vengono eseguiti in una struttura tanto migliori sono i risultati.

Ciò significa che la stima dell’associazione tra volume di attività di una struttura sanitaria e risultati potrebbe costituire uno strumento potente al fine di ridurre gli sprechi e garantire l’efficienza dei servizi, migliorando nel contempo l’efficacia delle cure. Questo approccio permette infatti di identificare, utilizzando anche misure di costo e di efficienza, livelli minimi di volumi al di sotto dei quali singole unità operative o interi ospedali non dovrebbero essere accreditati a erogare specifiche prestazioni per il SSN. E consentirebbe inoltre ai cittadini di conoscere quali sono le strutture con volumi di attività sufficienti a garantire l’efficacia degli interventi.

Nel 2005 Epidemiologia & Prevenzione aveva pubblicato una revisione sistematica della letteratura su questi temi. Nei primi mesi del 2013 darà alle stampe l'aggiornamento al 2012 di questo lavoro in cui si identificano i temi, le condizioni cliniche e gli interventi per i quali è stata studiata l’associazione tra volume di attività ed esiti delle cure.

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