Nel numero di febbraio 2012 dell'International Journal of Epidemiology, ricco di commenti, interventi e articoli originali sul tema dell’epidemiologia epigenetica (http://ije.oxfordjournals.org/content/ 41/1.toc?etoc), abbiamo trovato particolarmente intriganti gli articoli di due gruppi di ricerca inglesi che, con approcci diversi, concludono che le condizioni socioeconomiche, soprattutto quelle relative alle prime fasi della vita, influenzano il profilo di metilazione del DNA*(vedi Nota) misurato in età adulta. Prenderemo spunto da queste due ricerche per fare alcuni commenti generali sui primi studi di epidemiologia epigenetica che cercano di stabilire delle associazioni tra variazioni epigenetiche misurate lungo tutto il genoma, esposizioni ambientali e fenotipi.

Il primo studio prende in considerazione la UK 1958 Birth Cohort,1 costituita dai nati nella prima settimana del marzo 1958 nel Regno Unito e seguiti a questo punto per più di 50 anni (sempre lungimiranti gli inglesi, almeno da un punto di vista epidemiologico). All’interno della coorte sono stati selezionati 40 maschi adulti che erano nelle code della distribuzione della posizione socio economica (SEP) alla nascita e/o al momento del prelievo di sangue, a 45 anni. È stata fatta un’analisi dello stato di metilazione dei promotori di circa 20.000 geni e 400 microRNA e i risultati indicano complessivamente che le persone con un elevato SEP, sia alla nascita sia in età adulta, hanno un profilo di metilazione diverso rispetto al totale dei soggetti... Accedi per continuare la lettura

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