È da apprezzare la correttezza, concretezza e operatività della proposta di Francesco Forastiere e Annibale Biggeri per una sorveglianza ambientale ed epidemiologica della popolazione di Taranto. La proposta comprende la sorveglianza dell'assorbimento e della persistenza degli inquinanti ambientali (e loro metaboliti) nell'organismo degli esposti (biomonitoraggio). La biobanca che viene delineata dovrà servire non solo per le determinazioni che oggi sembrano ragionevoli, ma anche a futura memoria. Da Seveso alla Sindrome da olio tossico in Spagna, sono molti gli episodi di rischio da inquinamento ambientale in cui la disponibilità di materiale biologico degli esposti (i famosi repositories) – anni o anche decenni dopo l'episodio – ha consentito di chiarire aspetti fondamentali dei meccanismi di tossicità (e della natura delle offese subite dagli esposti). Non si può non condividere, poi, il principio di una gestione trasparente e democratica delle biobanche. Un primo contributo di biomonitoraggio nella popolazione di Taranto viene fornito in questo numero da parte di Ivano Iavarone e collaboratori.

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Molto altro materiale di questo numero riguarda le conseguenze dell'inquinamento perpetrato dall'ILVA. Non può essere diversamente, per l'inaccettabilità della contrapposizione tra posto di lavoro e diritto alla salute, per il numero stimato delle vittime, per l'indifferenza dei responsabili (uno dei quali ha introdotto l'interessante neologismo «minchiata» per categorizzare – forse su suggerimento dei suoi consulenti epidemiologi – l'evidenza di impatto sanitario delle emissioni dell'ILVA). Il “caso” è caratterizzato soprattutto dalla sempre più evidente indispensabilità della magistratura per fare emergere stime attendibili della perdita di salute da parte delle popolazioni esposte, non a caso, il titolo del seminario che ha concluso il convegno AIE di Bari è stato L'epidemiologia in tribunale (videoregistrazioni disponibili sul sito di E&P).

L'intelligente utilizzo delle statistiche correnti di mortalità attraverso lo studio SENTIERI (descritto originariamente in due supplementi di E&P pubblicati rispettivamente nel 2010 e nel 2011) viene confermato dall'aggiornamento delle analisi relative al Sito di interesse azionale (SIN) di Taranto, qui descritto dall'articolo di Comba et al, e pubblicamente presentate dal ministro della salute Renato Balduzzi a Taranto poche settimane or sono. SENTIERI si distingue da molte analisi ecologiche delle statistiche correnti perché si basa su ipotesi definite a priori. Il disegno di SENTIERI è diverso da quello dello studio sulla coorte di residenti a Taranto di Mataloni et al. pubblicato nel precedente numero di E&P, ma la corrispondenza dei risultati è sorprendente.

Ancora su Taranto, aderisco al messaggio di Bruna de Marchi. Se l'obiettivo è la realizzazione di un processo di prevenzione e di ricerca integrato e condiviso, il coinvolgimento della comunità locale è essenziale. Il passo successivo, sul quale gli epidemiologi italiani dovrebbero riflettere, è quello di indicare come, nel caso specifico, coinvolgere in modo paritetico la comunità locale.

Non vorrei che la centralità del “caso Taranto” distogliesse l'attenzione da altri interessanti contributi di questo numero, compresi i Numeri come notizie che denunciano disuguaglianze nella fruizione di interventi di prevenzione, i conflitti di interesse sul tema dei cambiamenti climatici e l'umano omaggio che Franco Carnevale ci sollecita a porgere agli operai morti cinquanta anni fa nella costruzione della Autostrada del Sole (leggi la versione completa sul sito di E&P).

Infine, l'intervento sulla salute ai tempi della crisi richiama la preoccupazione espressa da Miquel Porta e collaboratori (El Pais del 10 novembre) per la disponibilità progressivamente minore di risorse per la prevenzione. Il risparmio sulla prevenzione di oggi ineludibilmente si convertirà in una maggiore spesa per le malattie conclamate in futuro. Ma purtroppo, in Spagna, come in Italia, la sanità vive alla giornata. Anche quest'anno E&P è lieta di farsi veicolo della pubblicazione dei risultati del Rapporto dell'Osservatorio nazionale screening mediante un supplemento on-line. Le attività svolte nel 2010 sono da giudicare positivamente, anche se rimane del lavoro da fare per azzerare il divario fra Nord, Centro e Sud.

Benedetto Terracini

Indice

Attualità

p. 298
Cosa si deve fare a Taranto? Prevenzione, indagini esaustive, promozione della salute e niente medicalizzazione
What is to be done in Taranto? Prevention, thorough research, health promotion and no medicalization
Eugenio Paci, Benedetto Terracini, Maria Luisa Clementi
p. 299
Interventi di sanità pubblica a Taranto: la sorveglianza ambientale ed epidemiologica
Public health actions in Taranto (Italy): environmental and epidemiological surveillance
Francesco Forastiere, Annibale Biggeri
p. 302
Per costruire un processo integrato di ricerca e prevenzione a Taranto
Building an integrated process of research and prevention in Taranto (southern Italy)
Bruna De Marchi

Articoli scientifici

p. 305
Ambiente e salute a Taranto: studi epidemiologici e indicazioni di sanità pubblica
Environment and Health in Taranto, Southern Italy: epidemiological studies and public health recommendations
Pietro Comba, Roberta Pirastu, Susanna Conti, Marco De Santis, Ivano Iavarone, Giovanni Marsili, Antonia Mincuzzi, Giada Minelli, Valerio Manno, Sante Minerba, Loredana Musmeci, Ivan Rashid, Eleonora Soggiu, Amerigo Zona
p. 321
Studio esplorativo di biomonitoraggio tra gli allevatori delle masserie della Provincia di Taranto
Exploratory biomonitoring study among workers of livestock farms of the Taranto Province
Ivano Iavarone, Elena De Felip, Anna Maria Ingelido, Nicola Iacovella, Annalisa Abballe, Silvia Valentini, Valentina Marra, Nicola Violante, Sonia D'Ilio, Oreste Senofonte, Francesco Petrucci, Costanza Majorani, Alessandro Alimonti, Michele Conversano

Interventi

p. 332
Epidemiologia ambientale e comunicazione nella crisi di Taranto
Environmental epidemiology and communication in the Taranto crisis
Fabrizio Bianchi
p. 337
Gli indicatori di salute ai tempi della crisi in Italia
Health indicators in the time of crisis in Italy
Giuseppe Costa, Michele Marra, Stefania Salmaso, Gruppo AIE su crisi e salute

Rubriche

p. 367
Cambiamenti di clima
Sul conflitto di interessi
On conflict of interests
Paolo Vineis
p. 369
p. 371
Numeri come notizie
Lo screening organizzato funzionante riduce le disuguaglianze di accesso
Effective organised screening programme reduces disparity of access
Valentina Minardi, Antonio Federci, Nicoletta Bertozzi, Giuliano Carrozzi, Massimo Oddone Trinito, Gruppo Tecnico PASSI
p. 371
Numeri come notizie
Fumo: prevalenza in calo per tutti, ma resta il divario tra categorie socioeconomiche
Smoke: prevalence is decreasing, but the gap between socioeconomic categories remains
Gianluigi Ferrante, Valentina Minardi, Valentina Possenti, Elisa Quarchioni, Maria Masocco, Stefania Salmaso, Marco Braggion, Stefano Campostrini, Sandro Baldissera, Gruppo Tecnico PASSI
p. 372
Numeri come notizie
Aumenta la sopravvivenza per tutti i tumori, soprattutto nei maschi, ma è solo questione di PSA
Survival for all cancers is increasing, especially in men, but only thanks to PSA
Enzo Coviello, Ivan Rashid, Carlotta Buzzoni, Mario Fusco, AIRTUM Working Group
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