Riassunto

INTRODUZIONE: la discriminazione basata sull’origine culturale è un importante determinante di salute e di diseguaglianze. Pochi sono gli studi, in particolare in Italia, sugli effetti della discriminazione subita dagli immigrati nei luoghi di lavoro.
OBIETTIVI: analizzare l’associazione tra discriminazione autoriferita nell’ambiente di lavoro e salute mentale percepita tra gli immigrati regolarmente residenti in Italia.
SETTING E PARTECIPANTI
: lo studio analizza un campione composto da 12.408 immigrati regolarmente residenti in Italia.
PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME
: lo stato di salute mentale autopercepito dai migranti è stato misurato mediante il test Mental Health. La fonte dei dati è stata l’indagine Istat “Condizione e integrazione sociale dei cittadini stranieri”, condotta per la prima volta nel 2011-2012. Lo stato di salute mentale è stato misurato attraverso il punteggio del mental component summary (MCS) del questionario SF-12, un indice di qualità della vita costruito su vitalità, funzione sociale, ruolo emozionale, salute mentale. Abbiamo assunto come indice di peggiore salute mentale un punteggio MCS inferiore o uguale al 1° quartile. Per valutare la probabilità di peggiore salute mentale abbiamo utilizzato un modello multivariato logbinomiale, assumendo come determinante la discriminazione percepita sul luogo di lavoro in quanto straniero e come confondenti le seguenti variabili: età, genere, livello di istruzione, status occupazionale, area di provenienza, area di residenza in Italia, durata di permanenza in Italia, senso di solitudine e soddisfazione per propria vita.
RISULTATI
: tra gli immigrati in Italia il 15,8% ha riferito di aver subito discriminazione sul luogo di lavoro in quanto straniero. Una probabilità più elevata di peggiore salute mentale è stata osservata tra chi dichiarava di aver subito discriminazione sul lavoro perché straniero (prevalence rate ratio – PRR: 1,16), tra chi era arrivato in Italia da almeno 5 anni (PRR: 1,14), tra i non occupati (PRR: 1,31). Rispetto a chi proveniva dall’Europa orientale, i latino-americani (PRR: 1,14) avevano con maggiore probabilità una peggiore salute mentale, mentre stavano meglio coloro i quali provenivano dall’Asia centro-occidentale (PRR: 0,83) e dall’Asia orientale/Oceania (PRR: 0,79). Inoltre, rispetto ai residenti nel Nord-Est, abbiamo registrato una probabilità maggiore di peggiore salute mentale tra chi viveva nel Nord-Ovest (PRR: 1,30), nel Centro (PRR: 1,26) e nel Sud (PRR: 1,15) Italia.
CONCLUSIONI
: lo studio evidenzia che la discriminazione percepita nei luoghi di lavoro è un fattore di rischio per la salute mentale degli immigrati residenti in Italia, suggerendo che risposte di politiche sanitarie, e non solo, sono fondamentali per la tutela da atti discriminatori in tale ambito. Il miglioramento delle condizioni di lavoro e la promozione di strategie organizzative per supportare i meccanismi di coping potrebbero migliorare anche lo stato di salute mentale degli immigrati.

 Parole chiave: , , ,

Abstract

BACKGROUND: exposure to discrimination is widely understood as a social determinant of psychophysical health and a contributing factor to health inequities among social groups. Few studies exist, particularly in Italy, about the effects of discrimination among immigrants at workplace.
OBJECTIVES
: to analyse the association between perceived discrimination at work for being an immigrant and mental health status among immigrants in Italy.
SETTING AND PARTICIPANTS
: a sub-sample of 12,408 immigrants residing in Italy was analysed.
MAIN OUTCOME MEASURES
: data came from the survey “Social conditions and integration of foreign citizens in Italy”, carried out in 2011-2012 by the Italian National Institute of Statistics (Istat). Self-perceived mental health status was measured through mental component summary (MCS) of SF-12 questionnaire, assuming as worse health status MCS score distribution ≤1st quartile. In order to evaluate the probability of poor health status, a multivariate log-binomial model was performed assuming: discrimination at work for being an immigrant as determinant variable; age, gender, educational level, employment status, area of origin, residence in Italy, length of stay in Italy, self-perceived loneliness and satisfaction about life as potential confounding variables.
RESULTS
: among immigrants, 15.8% referred discrimination at his/her workplace in Italy for being an immigrant. Higher probability of poor mental health status was observed for immigrants who referred discrimination at workplace (Prevalence Rate Ratio – PRR: 1.16) who arrived in Italy since at least 5 years (PRR: 1.14), for not employed subjects (PRR: 1.31), and for people from the Americas (PRR: 1.14). Lower probability of poor mental health status was found in immigrants from Western- Central Asia (PRR: 0.83) and Eastern-Pacific Asia (PRR: 0.79). Compared to immigrants residing in North-Eastern Italy, higher probability of worse mental health status was observed in people who resided in Northern-Western (PRR: 1.30), Central (PRR: 1.26), and Southern (PRR: 1.15) Italian regions.
CONCLUSIONS
: our findings confirm that discrimination at workplace for being an immigrant is a risk factor for self-perceived mental health among immigrants in Italy, suggesting that an overall public health response is essential in addition to work-based interventions. Improving working conditions, promoting organisational strategies to support coping behaviours, and challenging discrimination can improve mental health status of immigrants.

 Keywords: , , ,

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