Le prime settimane del 2010 a Milano non sono molto promettenti sul fronte dell’inquinamento da polveri. Infatti, a causa di un regime di alta pressione con scarse precipitazioni e venti deboli, nei primi 22 giorni del mese di gennaio le centraline ARPA hanno registrato concentrazioni di PM10 elevate, con 16 superamenti del valore limite di 50 µg/m3 (media sulle 24 ore) in 22 giornate (nell’arco di un anno il Decreto ministeriale N.60 del 02.04.20021 prevede un massimo di 7 superamenti/anno a partire dall’1 gennaio 2010, oltre ad abbassare il limite annuale a 20 µg/m3) (figura 1). Livelli sopra i 75 µg/m3 (limite indicato dal Decreto come margine di tolleranza, esaurito anch’esso dall’1 gennaio 2010) sono stati registrati 11 volte, mentre 3 sono state le giornate con valori addirittura superiori ai 100 µg/m3. Inoltre, per 12 giorni consecutivi, nel periodo 11-22 gennaio, i livelli di PM10 nelle 24 ore sono risultati sempre superiori al valore limite, senza che siano stati considerati provvedimenti di limitazioni delle emissioni, come previsto da regolamenti in vigore presso altri Comuni italiani.2,3 L’analisi dei dati registrati nelle centraline all’esterno (via Pascal) e all’interno (via Verziere) della zona centrale «Ecopass» soggetta a restrizione di traffico veicolare permette di fare alcune osservazioni in merito all’efficacia del provvedimento inteso a ridurre le emissioni e i conseguenti livelli di inquinamento nel centro della città:

in tutti i casi di superamento entrambe le zone erano sempre interessate; la correlazione tra i dati delle due stazioni di monitoraggio ambientale è molto stretta (r = 0,97); la media±SD delle concentrazioni di PM10 nei 22 giorni di osservazione era superiore in zona «Ecopass», con 66,25±30 µg/m3 e 62±29 µg/m3 per via Verziere e via Pascal, rispettivamente (differenza che risulta significativa (p<0,02) all’analisi statistica con il test t di Student accoppiato).

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