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Lo screening prenatale e la prevalenza dell’infezione da epatite B nelle donne in gravidanza nelle Marche: differenze tra gruppi etnici
Prenatal screening and the prevalence of hepatitis B infection in pregnant women in the Marche Region (Central Italy): differences between ethnic groups
- Ermanno Ruffini,
- Rosaria Gesuita,
- Luigina Compagnoni,
- Lucia Tubaldi,
- Giovanna Infriccioli,
- Patrizia Vianelli,
- Roberto Genga,
- Vitaliana Bonifazi,
- Alessandra Dieni,
- Domenico Guerrini,
- Gabriella Basili,
- Patrizia Salvatori,
- Rosa DeColli,
- Luciano Leone
Ermanno Ruffini1
Rosaria Gesuita2
Luigina Compagnoni3
Lucia Tubaldi4
Giovanna Infriccioli5
Patrizia Vianelli6
Roberto Genga7
Vitaliana Bonifazi8
Alessandra Dieni9
Domenico Guerrini10
Gabriella Basili11
Patrizia Salvatori12
Rosa DeColli13
Luciano Leone14
- Unità operativa complessa di pediatria-neonatologia, Ospedale di Ascoli Piceno
- Centro di epidemiologia e biostatistica, Facoltà di medicina e chirurgia, Università politecnica delle Marche, Ancona
- Unità operativa complessa di terapia intensiva neonatale, Ospedale Salesi di Ancona
- Unità operativa complessa di pediatria-neonatologia, Ospedale di Macerata
- Unità operativa complessa di pediatria-neonatologia, Ospedale di S. Benedetto del Tronto (AP)
- Unità operativa complessa di pediatria-neonatologia, Ospedale di Jesi (AN)
- Unità operativa complessa di pediatria-neonatologia, Ospedale di Urbino (PU)
- Unità operativa complessa di pediatria-neonatologia, Ospedale di Civitanova Marche (MC)
- Unità operativa complessa di pediatria-neonatologia, Ospedale di Recanati (MC)
- Unità operativa complessa di pediatria-neonatologia, Ospedale di San Severino Marche (MC)
- Unità operativa complessa di pediatria-neonatologia, Ospedale di Senigallia (AN)
- Unità operativa complessa di pediatria-neonatologia, Ospedale di Fano (PU)
- Unità operativa complessa di pediatria-neonatologia, Ospedale di Fabriano (AN)
- Unità operativa complessa di pediatria-neonatologia, Ospedale di Osimo (AN)
Cosa si sapeva già
- Lo screening prenatale per l’infezione da epatite B è un importante fattore preventivo per ridurre la trasmissione madre-figlio.
- Studi italiani hanno mostrano minore adesione agli screening prenatali e prevalenza molto più elevata di infezione da epatite B nelle donne immigrate.
Cosa si aggiunge di nuovo
- Nell’ultimo decennio il numero di donne immigrate nelle Marche è quasi raddoppiato.
- Lo studio conferma la minore adesione allo screening prenatale e una prevalenza più alta nelle donne immigrate, in particolare provenienti dall’Europa dell’Est e dal Pacifico orientale.
- Si sottolinea la necessità di favorire l’accesso alle strutture sociosanitarie delle donne immigrate.
Riassunto:
OBIETTIVI: valutare l’epidemiologia dell’infezione da epatite B nelle gestanti che vivono nelle Marche, in base alla provenienza.
DISEGNO: studio osservazionale trasversale condotto da maggio 2011 ad aprile 2012 che ha coinvolto 13 dei 15 centri nascita delle Marche.
SETTING E PARTECIPANTI: i dati sierologici dell’infezione da epatite B sono stati ottenuti durante l’esecuzione dello screening prenatale obbligatorio. Il numero totale delle gestanti è di 10.232, di cui 7.669 di nazionalità italiana (74,9%) e 2.563 straniere (25,1%).
PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: tasso di adesione allo screening sierologico prenatale e prevalenza dell’infezione da epatite B in gestanti italiane e straniere. I limiti di confidenza al 95% sono stati calcolati utilizzando il metodo esatto per le proporzioni. Il test per le proporzioni è stato applicato per effettuare i confronti fra gruppi, utilizzando un livello di significatività pari a 0,05.
RISULTATI: il tasso di adesione allo screening sierologico prenatale e la prevalenza complessiva dell’infezione da epatite B in gravidanza sono stati 98,6% e 0,8%, rispettivamente. Nelle donne straniere rispetto alle autoctone le differenza dell’adesione allo screening e della prevalenza dell’infezione sono significative (96,7% vs. 99,3% e 2,7% vs. 0,2%). La prevalenza più elevata è stata osservata nelle donne in gravidanza provenienti dalla regione del Pacifico occidentale, dall’Europa dell’Est e dall’Africa (7,0%, 4,0% e 3,3%, rispettivamente). Più della metà dei casi di gestanti positive all’antigene di superficie dell’epatite B sono originarie dell’Albania e della Cina (60,6%). La prevalenza per l’infezione da epatite B è stata significativamente più alta nelle donne provenienti dalla Cina (8,1%), dall’Albania (7,7%), dall’Ucraina (7,2%) e dal Senegal (6,1%).
CONCLUSIONI: lo studio sottolinea la necessità di organizzare interventi mirati per facilitare l’accesso ai programmi di screening prenatale alle donne straniere per un migliore controllo dell’infezione da epatite B nelle Marche.
Parole chiave: infezione da epatite B, donne in gravidanza, immigrati, screening prenatale
Abstract:
OBJECTIVES: to evaluate the epidemiology of hepatitis B infection in pregnant women living in the Marche Region (Central Italy), according to the Country of origin.
DESIGN: cross sectional observational study conducted from May 2011 to April 2012, which involved 13 of the 15 birthing centres in the Marche region.
SETTING AND PARTICIPANTS: serological data of hepatitis B infection were obtained during the execution of mandatory prenatal screening. The total number of pregnant women was of 10,232 of which 7,669 were Italian (74.9%) and 2,563 were foreign (25.1%).
MAIN OUTCOME MEASURES: rate of adherence to prenatal serologic screening and prevalence of hepatitis B infection in Italian and foreign pregnant women. The 95% confidence intervals were calculated using the exact method for proportions. The test for proportions was applied to make comparisons between groups (significance level: 0.05).
RESULTS: the rate of adherence to prenatal serologic screening and the overall prevalence of hepatitis B infection in pregnancy ware 98.6% and 0.8%, respectively. In foreign women, compared to native ones, differences of adherence to screening and the prevalence of infection were significant (96.7% vs. 99.3% and 2.7% vs. 0.2%). The highest prevalence was observed in pregnant women who came from the Western Pacific Region, Eastern Europe, and Africa (7.0%, 4.0%, and 3.3%, respectively). More than half of the cases of pregnant women, positive for hepatitis B surface antigen, were originating in Albania and China (60.6%). The prevalence of hepatitis B infection was significantly higher in pregnant women from China (8.1%), Albania (7.7%), Ukraine (7.2%), and Senegal (6.1%).
CONCLUSIONS: the study emphasises the need to organise targeted interventions to facilitate access to prenatal screening programmes to foreign women for better control of hepatitis B infection in the Marche Region.
Keywords: hepatitis B infection, pregnant women, immigrants, prenatal screening
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