Riassunto

INTRODUZIONE: nel 1976, a causa di un’esplosione nel reparto fertilizzanti del petrolchimico di Manfredonia, furono emesse oltre 10 tonnellate di arsenico che contaminarono la fabbrica e il territorio circostante. Ne seguì un processo, svoltosi alla fine degli anni Novanta, nell’ambito del quale fu condotto uno studio di coorte sui lavoratori presenti nell’impianto nel periodo successivo all’incidente e addetti alle opere di disinquinamento.
OBIETTIVI:
aggiornare la mortalità della coorte dei lavoratori reclutata ai fini del processo e fornire i risultati salienti.
METODI:
per l’aggiornamento dello stato in vita, sono state seguite procedure differenziate per lavoratori residenti e non residenti a Manfredonia. Sono stati calcolati rapporti standardizzati di mortalità (SMR) con intervalli di confidenza al 95% (IC95%), stratificati secondo il settore lavorativo (urea, caprolattame e appalto). Ai fini del confronto interno, sono stati usati modelli di regressione di Cox e calcolati gli hazard ratio (HR), assumendo i lavoratori del settore caprolattame come categoria di riferimento.
RISULTATI:
la coorte era composta da 1.467 lavoratori, dei quali 114 deceduti al follow-up precedente. Dei 728 residenti a Manfredonia al 2001, sono state identificate 619 persone ancora in vita e 99 decedute. Dei 625 non residenti, 508 sono risultati vivi e 93 deceduti. Su un totale di 306 decessi, per 285 casi è stata individuata la causa. I lavoratori delle ditte dell’appalto presentano uno standardised mortality ratio (SMR) statisticamente significativo per tumore polmonare (SMR: 1,26; IC95% 1,05-1,54) e HR statisticamente significativi per la mortalità generale (HR: 2,3; IC95% 1,1-4,9). I lavoratori residenti a Manfredonia presentano, rispetto ai non residenti, rischi più elevati per tumore polmonare (HR: 2,3; IC95%: 1,1-4,9).
CONCLUSIONE: i lavoratori maggiormente esposti ad arsenico nelle fasi di disinquinamento presentano incrementi di rischio di mortalità generale rispetto ai meno esposti e incrementi di rischio di tumore polmonare rispetto alla popolazione generale.

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Abstract

INTRODUCTION: in 1976, a major chemical accident occurred in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) due to an explosion in the fertilizer area. More than 10 tons of arsenic were released into the atmosphere, contaminating the plant and the surrounding areas. At the end of the 90s, criminal proceedings were initiated and a cohort study was conducted within the trial.
OBJECTIVES:
to update the vital status of workers enrolled within the trial; some relevant results are also given.
METHODS:
two different approaches were used to update the vital status depending on the residence of the individuals in the cohort. We computed cause-specific standardised mortality ratios (SMRs), stratified according to the type of employment (urea sector, caprolactam sector, and contract workers), with 95% confidence intervals (95%CI). For internal comparison purpose, Cox regression models were used and hazard ratios (HRs) were calculated, considering workers from the caprolactam area as a reference category.
RESULTS:
the cohort consisted of 1,467 workers; 114 were dead at the end of the previous follow-up. Among 728 workers residing in Manfredonia, we identified 619 people still alive and 93 deceased. Among 625 not-residents, 508 were alive and 93 deceased. For 285 cases out of 306, cause of death was ascertained. Contract workers show a statistically significant SMR for lung cancer (SMR: 1.26; 95%CI 1.05-1.54) and an increased risk for overall mortality (HR: 2.3; 95%CI 1.1-4.9). Workers residing in Manfredonia show a higher risk of lung cancer mortality in comparison to not-residents (HR: 2.3; 95%CI 1.1-4.9).
CONCLUSIONS: workers who were most exposed to arsenic during the site cleaning show an increased risk of overall mortality compared to the least exposed and an increased risk of lung cancer compared to the general population.

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