Sunnah simbolica: un progetto calibrato sulla realtà locale

Il caso etico presentato da Epidemiologia & Prevenzione sulla proposta di rito alternativo all’infibulazione ha dato vita a un dibattito a più voci: nel numero di 3/2004 è stato pubblicato l’intervento di Paola Sacchi, antropologa culturale, che si è espressa in maniera favorevole alla proposta di rito alternativo in quanto pratica che può ridurre il danno delle mutilazioni. Lo sguardo antropologico ha sottolineato la necessità di avvicinare culture diverse senza ricondurle ai principi della cultura in cui ci si riconosce, rispettandone i valori, come unico modo per comunicare e creare un rapporto di scambio etico ed efficace.L’intervento che segue illustra la posizione del presidente del comitato etico locale della USL10 di Firenze, che chiarisce ai lettori le motivazioni del parere favorevole rilasciato dal comitato, focalizzando la propria attenzione sulla realtà locale in merito a cui il comitato era chiamato a esprimersi, non facendone una questione di efficacia, ma di etica.

Il commento

Con riferimento alla nota apparsa su Epidemiologia e Prevenzione del marzo-aprile 2004, pagina 122, desidererei aggiungere alcune considerazioni e fare qualche rilievo. inzitutto, il progetto per una pratica alternativa all’infibulazione è stato messo a punto dal dottor Omar Abdulcadir con riferimento al gruppo somalo immigrato a Firenze. È dunque un progetto calibrato su tale realtà... Accedi per continuare la lettura

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