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Passato, presente e futuro della VIS
Past, present and future of HIA

John Kemm (a cura di)
New York, Oxford University Press 2013 pp. 313

Alla fine del 2012 è stato pubblicato il libro Health Impact Assessment Past Achievement, Current Understanding, and Future Progress. Curato da John Kemm, uno dei massimi esperti sul tema, il volume offre differenti approcci per svolgere una Health Impact Assessement (HIA) o Valutazione di impatto sanitario (VIS), presentando diverse esperienze effettuate nel mondo e una prospettiva globale.

Non un manuale su come effettuare una VIS, ma un libro che descrive e discute un’ampia gamma di metodi usati e offre consigli utili per la loro applicazione in circostanze differenti.

L’autore non considera la VIS come strumento per la presa di decisioni, ma come supporto alle decisioni, quindi gran parte del libro è dedicato a come interagire coi decisori.

Dà consigli su come rendere la VIS imparziale piuttosto che uno strumento di advocacy e su come valorizzarla in quanto strumento di previsione del futuro, tenendo in considerazione l’errore di previsione e i metodi esistenti per ridurre e gestire l’incertezza.

Il libro è diviso in due parti, la prima dedicata al metodo, la seconda a esperienze svolte in 20 Paesi, tra cui l’Italia (il paragrafo dedicato al nostro Paese è a cura di Fabrizio Bianchi e Liliana Cori). Di particolare interesse è la discussione sulla predizione degli effetti, sui diversi tipi di evidenza scientifica, inclusa quella basata su metodi qualitativi, e sulle forme di dialogo con i portatori di interesse.

Kemm è fermamente convinto che la VIS abbia un senso soltanto se prospettica e assegna alla forma retrospettiva la funzione di valutazione del pregresso, mentre alla forma trasversale il compito di monitoraggio dell’esistente.

Le differenze tra una “semplice” valutazione di tipo induttivo e una VIS di tipo deduttivo sono molto rilevanti: la prima parte dall’osservazione per arrivare alla teoria generale ed è rivolta a capire se un intervento sia efficace/funzionale o meno, la seconda si muove dai principi generali per valutare quali saranno gli impatti futuri sulla salute.

Il libro presta grande attenzione ai benefici della VIS, la quale, oltre a migliorare le decisioni finali, perfeziona il processo decisionale tramite la partecipazione dei decisori e dei portatori di interesse.

La VIS è per definizione un’attività partecipata, sia per ottenere il raggiungimento dell’obiettivo finale (il prodotto), sia perché giunge a conclusioni da utilizzare in modo efficace come ausilio alle decisioni in accordo con i cittadini delle comunità interessate che hanno partecipato al percorso (processo).

Risulta particolarmente utile la discussione sui tre principali ruoli dei soggetti partecipanti, che presenta varie similitudini con la VIA per quanto riguarda chi propone il progetto (proponente pubblico o privato) e chi prende decisioni sulla proposta (decisore) a valle del giudizio da parte del nucleo di valutazione dello studio d’impatto ambientale (SIA). Proprio sulla valutazione esiste una sostanziale differenza: mentre il SIA è solitamente assegnato dal proponente a una società privata o pubblico-privata, nella VIS questa attività è più complessa. Vengono poi forniti riflessioni e spunti utili in tema di possibili integrazioni della VIS nell’ambito della VAS e sulle similitudini della VIS con la Integrated Pollution Prevention and Control (IPPC).

Un libro utile per tutti coloro che intendono documentarsi sulle potenzialità della VIS, qualcosa di più di un insieme di metodi e strumenti che, facendo crescere la cittadinanza scientifica, potrebbe permettere di incrementare in quantità e qualità le decisioni pubbliche basate sulle evidenze e prevenire interventi o politiche con impatti negativi sulla salute pubblica.

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