Leggendo la lettera del professor Borzacchiello su limiti e potenzialità di un registro dei tumori che insorgono negli animali non ho potuto evitare di notare le similitudini con quelli di un registro dei tumori umani.Seguendo i punti da lui indicati:

Se l’obiettivo è la misura dell’incidenza un registro deve essere population-based. L’istituzione di un’anagrafe per la registrazione degli animali sembra la soluzione e anche i limiti identificati richiamano i grandi miglioramenti nella qualità e completezza che sono occorsi nel tempo nelle anagrafi degli assistibili delle ASL. L’utilizzo di un flusso informativo porta al suo miglioramento. Anche un registro dedicato agli esseri umani non è in grado di identificare nella popolazione i soggetti non registrati: sappiamo che ci sono, ne stimiamo l’entità, ma non li conosciamo se non come casi. Il randagismo canino e l’elusione dell’iscrizione all’anagrafe sono esempi di fenomeni che immagino molto diffusi, ma oggetto di sanzione e quindi tendenzialmente in diminuzione. La diagnosi tumorale negli umani è molto variegata e per questo i registri hanno bisogno di molte fonti informative (diagnosi ospedaliere, referti patologici, certificati di morte, specialistica, farmaceutica, esenzioni eccetera)... Accedi per continuare la lettura
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