Epidemiologia e Prevenzione (E&P) ha compiuto 40 anni. Nata con la direzione di Giulio Maccacaro nel periodo della grande speranza di trasformazione sociale degli anni Sessanta e Settanta, ha attraversato i decenni successivi accompagnando l’importante crescita e affermazione dell’epidemiologia italiana nel mondo scientifico nazionale e internazionale. Diretta negli ultimi lustri da Benedetto Terracini e da Eugenio Paci, ha coerentemente affermato la propria cifra di rivista del rigore scientifico e dell’attenzione alla società e alle sue trasformazioni. La rivista, così diretta da importanti ricercatori noti a livello internazionale, è stata accompagnata negli anni, nel Comitato di direzione e nel Comitato editoriale, da un gruppo di operatori di scienza capaci, ognuno nel proprio campo, di affermare il ruolo dell’epidemiologia come strumento di conoscenza e promozione sociale. L’editore Inferenze ha permesso in questi ultimi difficili anni di implementare scelte editoriali, indotte dalla crisi dei prodotti editoriali in carta, che hanno evitato che la crisi facesse naufragare per motivi economici la gloriosa avventura di E&P.

La testata E&P appartiene per il 40% all’Associazione italiana di epidemiologia, per il 40% all’Impresa sociale per l’epidemiologia e la prevenzione “G.A. Maccacaro” e per la restante quota a Inferenze Edizioni. Le proprietà hanno discusso della rivista, delle difficoltà economiche, della necessità di un suo rilancio e del suo futuro; è così che, con un programma di più iniziative che verranno avviate nei prossimi mesi e anni, è stato deciso di chiamare due direttori per la gestione scientifica della rivista.

Dopo aver ricevuto l’invito, noi, con entusiasmo e desiderio di garantire lunga vita a questo gioiello editoriale che è E&P, abbiamo accettato di buon grado questa soluzione. Epidemiologia e Prevenzione, due parole che racchiudono da un lato la scelta per un prodotto scientifico di rigore che innalzi il metodo come il mezzo per fare scienza, dall’altro l’impegno perché quella scelta sia indirizzata all’uso dei dati, alla promozione sociale e alla cultura dell’esperienza: due parole, due direttori. Un gruppo di valenti operatori di scienza ci sosterrà ricoprendo il ruolo di vicedirettori. Lavoreremo insieme garantendo la continuità della rivista e delle sue emanazioni: i supplementi, i quaderni, le rubriche, il prodotto sul web, poi le versioni in altre lingue, che saranno tra i nostri obiettivi, e l’organizzazione di eventi che promuoveremo affinché la rivista sia visibile e vissuta dai lettori e dai cultori di epidemiologia.

Il nostro programma prevede:

  • di promuovere la rivista in modo sistematico nelle Università e nell’Accademia aprendola a discipline e soggetti altri da chi pratica l’epidemiologia, ma interessati ai temi della prevenzione e all’uso delle statistiche prodotte dalla materia;
  • di meglio diffondere la rivista in ogni luogo dove si accumulano i prodotti culturali;
  • di diffondere la rivista anche a un grande pubblico perché possa meglio convincere i decisori in campo sanitario e sociale ad agire informati;
  • di essere veicolo per lo studio e l’interpretazione di nuovi metodi per l’analisi e lo studio del dato epidemiologico;
  • di aprire la rivista al contesto internazionale confermando in prima battuta la scelta per una versione in inglese;
  • di continuare a produrre la rivista su supporto cartaceo e a promuoverne la diffusione in formati elettronici;
  • di affiancare alla produzione della rivista la promozione di eventi e forme di impegno didattico affinché la conoscenza prodotta sia acquisita e diffusa;
  • di convincere i cultori della disciplina nel portare i loro contributi nella rivista perché questa originale rivista nata in Italia sia adeguatamente riconosciuta e valutata a livello internazionale;
  • di aprire la rivista alle voci di soggetti portatori di culture di esperienza tra coloro che sperimentano la cronicità delle malattie affiancandole alle voci di coloro che lavorano o vivono con rischi professionali o ambientali;
  • di liberare la rivista dal rischio di chiusura per difficoltà economiche;
  • di mantenere l’indipendenza da ogni interesse economico.

Noi lavoreremo nella condivisione degli obiettivi con la proprietà e in piena autonomia e responsabilità nella direzione dei programmi previsti.

Lavoreremo insieme in modo che la rivista viva per altri 40 anni. Ma soprattutto garantiremo ai lettori che E&P, nel solco delle direzioni scientifiche che ci hanno preceduto, manterrà il rigore scientifico come propria cifra e continuerà ad accompagnare la crescita culturale dell’epidemiologia italiana perché una nuova generazione di giovani cultori della materia continui a proporsi sul piano nazionale e internazionale come soggetti capaci di offrire un contributo importante per la conoscenza e il riconoscimento che la partecipazione è fonte di cultura.

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